Articolo del 30/09/2015 20:08:18 di Brignardello Alessia

Mai dire mai

Prunus cerasifera ‘Pissardii’

Categoria: Giardinaggio

Il Prunus cerasifera ‘Pissardii’ a foglia rossa: visto e stravisto ovunque, lungo viali e strade strette, nei parchi e nei giardini. Obsoleto, banale. Non l’ho mai usato in nessuno dei giardini, viali o parchi che ho progettato.

A primavera la chioma diventa una nuvola rosa chiaro, spesso troppo fitta e dal portamento disordinato perché potata male, poi in estate una chiazza scura che spicca tra il verde delle altre piante quando si trova in un giardino, mentre forma viali dal colore cupo se la pianta viene usata per formare un filare.

Ma quando mia figlia mi ha portato orgogliosa un ramo fiorito staccato da un albero su cui si era arrampicata, non ho potuto fare a meno di osservare i dettagli dei fiori e dei boccioli.

Visti da vicino sono bellissimi, e solo da vicino e isolati dal resto della chioma si apprezza la loro delicatezza, la raffinatezza del rosa chiaro dei fiori mescolato al rosso scuro dei boccioli e delle prime foglie che accennano a spuntare, alla corteccia grigia di rami e rametti.

Il destino di questo Prunus mi ha ricordato un’altra pianta a fioritura precoce in primavera, la Chaenomeles japonica, detta anche comunemente cotogno del Giappone: anch’essa della famiglia delle Rosaceae, anch’essa con fiori bellissimi se osservati da vicino o quantomeno portati da un arbusto potato in modo decente e con un adeguato sfondo che lo valorizzi.

Chaenomeles japonica

In questi giorni si vedono Chaenomeles fiorite in giro, ma di solito sono cespugli fitti e incolti, abbandonati a se stessi, che nessun giardiniere pietoso e competente ha saputo o voluto potare quando era il momento. Da lontano appaiono come nuvole rosa o rosse disordinate e disarmoniche, mentre da vicino i fiori ed i rami fioriti sono incantevoli e preziosi.

La morale potrebbe essere che arbusti e alberi di questo tipo, per poter dare il meglio di sé, devono essere potati bene e cioè sfoltiti internamente per lasciare pochi rami e ben disposti e devono essere messi in luoghi del giardino dove si sta, cioè luoghi dove un divano, una sedia, uno sdraio, una panchina offrano l’occasione di fermarsi a pensare e a guardare questi fiori, così belli e delicati, metafora di tante cose importanti della vita, che scorrono attorno a noi e di cui spesso non ci accorgiamo perché non ci fermiamo ad assaporarne la poesia e l’unicità.

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