Articolo del 01/10/2015 15:03:22 di Mengoli Stefano

Alberature storiche stradali: la costruzione di un modello di analisi. Esperienze, casi di studio

Categoria: Arboricoltura

Albero in città. Tra le varie funzioni attribuite alla sua presenza in area urbana, spesso viene dimenticata quella relativa al concorso nella costruzione del tessuto e della forma della città, l’albero è protagonista della storia della città, da sempre ne fa parte; dapprima negli orti urbani, poi nei giardini e nei parchi; lo ritroviamo protagonista nei grandi episodi di rinnovo della pianta urbana, resi necessari per adeguare lo spazio urbano ad una nuova domanda sociale. Sul finire dell’Ottocento, in tutte le grandi città europee, si sono eretti viali alberati, Rings, Passeo, Ramblas, Avenue, cioè le grandi arterie alberate del traffico confluenti verso quelle grandi piazze dove l’albero è ancora protagonista della scena urbana.

Il tema dell’albero in città, quindi, pone la riflessione di come esso sia parte di una trama storica che racconta di come si sono sviluppate la città e la società urbana, e il cui permanere sul suolo urbano non è solo per le funzioni che facilmente gli vengono riconosciute (igienico – sanitarie, estetiche, ecologiche), bensì perché è parte della storia di quella città, e il suo trasformarsi, il suo perdere quella identità storica, deve porre interrogativi paritari alla possibile sparizione di importanti monumenti della città.

Un’alberatura di oltre 30 – 50 anni, posta ai bordi di un asse stradale, è un tema, pertanto, non semplice da investigare e da analizzare, e, a oggi, esistono poche esperienze di spessore dalle quali ricavare un modello di analisi. Bisogna operare con il buon senso, abbinando temi del paesaggio urbano con quelli della gestione dell’albero in città, con l’obbiettivo finale di supportare il soggetto gestore nelle scelte da affrontare sia sotto il profilo della gestione ordinaria, sia sotto il profilo della scala temporale necessaria per operare in seno alla conservazione degli alberi su suolo urbano.

Considerato il grande interesse dell’opinione pubblica nei confronti di alberature storiche, le finalità di un modello di analisi, dal punto di vista paesaggistico e gestionale, sono la predisposizione di:

un piano di manutenzione che risolva aspetti della cura degli esemplari arborei esistenti, per garantire la massima durata e uno stato ottimale di salute e sicurezza di ogni singolo individuo arboreo,

un piano di gestione che miri alla conservazione dell’alberatura, preservando oltremodo l’unicità dell’impianto, fissando linee guida per una tutela di conservazione paesaggistica.

A partire dalla domanda del committente e dal sopralluogo dell’area, quando si constata un forte deperimento della maggior parte degli alberi a cui si aggiunga una presenza di classi età estremamente eterogenea e irregolare, è chiara l’estrema necessità nel dover predisporre appositamente un metodo di lavoro che sia in grado di definire, innanzitutto, l’origine e la valenza paesaggistica delle alberature, a cui abbinare gli aspetti arboricolturali di merito.

Si tratta di situazioni molto complesse e sulle quali insistono diversi fattori di pressione; è chiaramente questo un tema, sul quale, in Italia, esistono poche significative esperienze, ma ritengo che siamo ancora in una fase di sperimentazione utile a raggiungere l’obbiettivo della conservazione assieme a quello della gestione sostenibile: quali esperienze significative si citano quelle relative al recupero delle alberature a Cipressi di Bolgheri (LI) collegate alla presenza diffusa del cancro corticale (Seiridium cardinale), sviluppate dal CNR di Firenze (Panconesi, et all), alle esperienze del comune di Torino maturate sulla gestione dell’alberata cittadina, e in particolare, sul fronte di come rendere sostenibile la gestione di questi impianti.

La scala d’indagine è collegata alla considerazione che il paesaggio al quale appartiene l’alberatura va inteso come un archivio di informazioni da decodificareanalizzarecomparare. In questo senso il viale alberato, la strada, non possono essere separati dal territorio d’origine e dalla sua storia urbana; oltre al dover porre in essere un’analisi oggettiva sul singolo albero, fino ad analizzare uno storico degli interventi gestionali, si deve poter operare tramite una comparazione con i segni e le curiosità dettate dalle relazioni tra l’alberata e il territorio. Se per la progettazione delle nuove strade alberate si prevede l’applicazione dell’analisi paesaggistica per la definizione delle chiavi d’intervento, anche per la pianificazione e la programmazione degli interventi su alberature storiche stradali diventa essenziale confrontarsi con la stessa tipologia di analisi.

La metodologia da impiegare è una scansione a diverse scale d’indagine, ed è suddivisa tra parti dedite alla ricerca e quelle incentrate sullo studio delle modalità d’intervento.

La prima è la fase conoscitiva, nella quale si effettua una ricerca ad ampio raggio e su tutte le informazioni riguardanti il ‘luogo’ storico e il ‘luogo’ ambientale, e sui segni delle interazioni tra strada e alberatura. La ricerca è chiaramente interdisciplinare e insiste su dati di ordine geografico, ambientale (in particolare, geopedologico, fitogeografico, fitoclimatico), da relazionare con i dati riguardanti lo sviluppo economico, agrario ed urbanistico –territoriale dell’area di influenza.

Segue la fase della ricerca storica specifica, focalizzata sugli episodi storici che hanno interessato la strada e l’alberatura, ecologici (dendrocronologia, tipi selvicolturali delle aree forestali in zona), urbanistici, e sul confronto con architetture vegetali arboree coeve, e sulle relative tecniche di potatura in uso in alberature storiche in zone limitrofe.

Si arriva alla fase dell’analisi del sito, incentrata sul governo del rilievo topografico, il quale è condizionato dalle valutazioni effettuate fino a questo momento; gli aspetti ambientali e paesaggistici ‘registrati’ e ‘compresi’ nelle precedenti fasi vengono rilevati-verificati tramite il rilievo congiunto della strada e dell’alberata (ivi compreso l’arredo urbano e le attrezzature presenti nello spazio urbano); a questa fase, generalmente, è opportuno abbinare la fase della documentazione inerente la perimetrazione dell’area, secondo la normativa urbanistica vigente, per completare la definizione dei parametri di vincolo e della relativa incidenza.

Cambiando la scala d’indagine, la parte dedicata alla ricerca si conclude con la fase del censimento arboreo, e della relativa schedatura VTA; la compilazione di una scheda, per ogni esemplare arboreo, deve necessariamente comprendere i dati raccolti con le analisi ambientali e quelli relativi ai rilievi arboricolturali (rilievo dendrometrico, studio del sistema di accrescimento, analisi fitopatologica e della stabilità).

Il coordinamento di tutte le informazioni consente così il passaggio alla seconda parte dello studio, incentrato sulla fase del progetto di intervento, nel quale si armonizzano e completano il programma di gestione e il piano di manutenzione; questa fase costituisce il momento di sintesi del lavoro di ricerca, a cui, necessariamente, in considerazione della sensibilità verso il tema dell’albero da parte dell’utenza pubblica, si deve abbinare una fase dell’informazione (o di comunicazione del progetto), a opera della pubblica amministrazione e che comprende anche aspetti di aggiornamento professionale e di educazione ambientale.

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