Articolo del 09/10/2015 22:10:42 di . . .

Agricoltura periurbana: significati e ruoli – Parte I

Categoria: Agricoltura

Pubblichiamo in questo articolo la prima parte di un’intervista a Paola Santeramo, che è Presidente dell’ISTVAP (Istituto per la tutela e la valorizzazione dell’agricoltura periurbana), la seconda parte è consultabile in questa pagina.

Che cosa si intende per agricoltura periurbana? *

Per aree agricole periurbane si intendono quelle aree che sono prossime alla città ma che non sono ancora campagna aperta e in cui il territorio urbano e quello agricolo si compenetrano e si uniscono in maniera non felice e non risolta.

Il mantenimento di un tessuto consolidato di connessione tra la città e la campagna, attraverso il contributo di un’agricoltura sostenibile e fortemente relazionata con il territorio urbano può essere considerato un bisogno in termini di qualità della vita, sotto forma di bellezza del paesaggio, qualità dell’aria e dell’alimentazione, prevenzione del dissesto idrogeologicotutela della biodiversità, che hanno almeno pari titolo rispetto ad altri bisogni quali i trasporti, la casa….

Quale ruolo dovrebbero avere le aziende agricole periurbane nell’offerta dei servizi alle città?

La campagna intorno alla città sembra stare sempre più stretta al tessuto urbano, che vorrebbe potersi allargare senza limitazioni, così la cosiddetta agricoltura periurbana si trova a combattere con una progressiva frammentazione dei fondi, tra i quali si insinuano nuove costruzioni dall’impatto ambientale non sempre lieve.

Il consumo di suolo agricolo, come dimostrano i dati rilevati dalla cartografia Dusaf di Regione Lombardia, ha ormai raggiunto livelli preoccupanti, confermando la necessità di alzare la guardia e invertire la tendenza.

Le aziende agricole possono svolgere un ruolo importante nella valorizzazione dell’agricoltura che opera nelle vicinanze delle città, ponendosi come la risposta ai nuovi bisogni della città stessa, in grado di gestire in modo equilibrato le risorse naturali, riducendo l’inquinamento, tutelando le risorse idriche e garantendo la conservazione del suolo.

Contemporaneamente tali aziende devono saper trarre vantaggio dalle opportunità offerte dalla vicinanza della città, potenziale mercato assai ricettivo, che richiede prodotti alimentari freschi e di qualità. In particolare, la vendita diretta dei prodotti agricoli e la filiera corta possono essere d’aiuto alle aziende che vivono nelle aree periurbane, che possono, così, trovare in queste attività lo sbocco diretto dei propri prodotti e dunque ottenere nuovi redditi.

Queste attività investono gli agricoltori di un nuovo ruolo, quello di custodi della tradizione alimentare, della cultura, della storia ad esse legate che sempre più i consumatori vanno a cercare nei mercati contadini e nella vendita diretta praticata dalle aziende e dagli agriturismo.

In altre parole, il rapporto con la città e la sua ricerca di genuinità deve diventare sempre più stretto, in modo da rendere necessaria la salvaguardia delle aree agricole, priorità assoluta nella pianificazione del territorio.

In alcuni comuni del milanese si stanno sviluppando esperienze e strumenti per affrontare in modo nuovo il tema dell’agricoltura nelle aree urbane; per fare qualche esempio, posso citare le esperienze dei Comuni di Monza, Mediglia e Trezzo d’Adda che hanno scelto di introdurre all’interno del loro Piani di gestione territoriale un profondo cambiamento nei confronti dell’agricoltura, abbandonando la logica risarcitoria e puntando a trasformare gli agricoltori in partner: i cittadini possono fruire dei terreni agricoli, che assumono il ruolo di parco, mentre agli agricoltori, in cambio del servizio fornito, vengono riconosciuti contributi provenienti dagli oneri di urbanizzazione. Lo scopo è quello di favorire cambiamenti produttivi, aumentare la piantumazione delle aree e consentire l’accesso al pubblico.

Esiste una classificazione fra aziende agricole periurbane e rurali?

No non esiste. Il termine agricoltura periurbana è nuovo, in Francia si intendevano aziende poste nel raggio di 15 km dalle città, ma da noi una simile classificazione non ha senso: in Lombardia, se utilizzassimo questo parametro, dovremmo definire periurbana tutta l’agricoltura!

Che cosa promuove l’ISTVAP? Da chi è stata costituita e con quali fini?

L’ISTVAP è stato formalmente costituito nel marzo 2007, soci Fondatori sono la CIA, la Coldiretti e la Confagricoltura di Milano e Lodi assieme al Politecnico di Milano e alla Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano.

La problematica dell’agricoltura periurbana non può essere relegata al rapporto tra la metropoli e la campagna circostante, perché riguarda tutti i casi di rapporto tra ambiente urbano e campagna ed è, quindi, estendibile al tema del paesaggio, “il cui presente e il cui avvenire restano affidati non già ad un’indagine, per approfondita che sia, che possa esaurirsi sul piano della teoria, bensì alla pratica di milioni di donne e di uomini, in lotta per la vita e per il progresso civile delle nostre campagne e di tutta la nostra società nazionale “(Emilio Sereni).

Purtroppo ancora adesso le funzioni dell’agricoltura sono poco note e forse la responsabilità è anche delle organizzazioni agricole che non sono riuscite a illustrarle a sufficienza e a creare la consapevolezza del ruolo e del valore dell’agricoltura, quale elemento insostituibile per la vita della città e di un nuovo ruolo dell’agricoltura, non solo produttrice di derrate per le città, ma produttrice di valori e di stili di vita e capace di gestire in modo equilibrato le risorse naturali e ambientali per gli abitanti della città e dei territori urbanizzati.

*Carta dell’agricoltura periurbana

Corsi

Sponsor

Newsletter

Desideri essere sempre aggiornato con le iniziative della scuola? Iscriviti alla nostra newsletter, e sarai sempre informato.
AVVERTENZA. DLGS 196/2003. Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali. Gli indirizzi e-mail presenti nel nostro archivio provengono o da richieste di iscrizioni pervenute al nostro recapito o da elenchi e servizi di pubblico dominio pubblicati in internet, da dove sono stati prelevati.