Articolo del 25/09/2015 17:05:14 di Tommasi Leopoldo

Pera Martin Sec, antica varietà da frutto

Categoria: Giardinaggio

D’origine incerta, è descritta per la prima volta nel 1530 dal francese Charles Estienne nella sua opera ‘Seminarium et plantarum fructiferarum praesertim arborum quae post hortos conseri solent‘.

“Le pere de Sainct Martin, sono così chiamate perché si raccolgono e le si vede maturare verso l’epoca della festa di questo santo……….”

Nel 1628, Le Lectier, procuratore del re ad Orleans, la inserì nel catalogo di frutti del suo vivaio-collezione.

Più tardi, nel 1675, Jean Merlet descrisse una Martin-Sec de Provins ou de Champagne su Abeégé des bons fruits; da ciò André Leroy, citandola nel II volume del suo Dictionaire de pomologie (1867), la credette originaria dello Champagne.

In Italia è descritta e raffigurata su tavola dal conte Giorgio Gallesio, nel II volume della sua opera Pomona Italiana(1839), il quale, contrariamente al Leroy, la riteneva d’origine italiana.

“Il Martin-secco è una delle varietà, che possono figurare egualmente, fra le frutta da coltello, e fra quelle da composta………… La pera Martin-secco pare originaria delle Alpi Piemontesi. Essa si trova come indigena in quelle valli, ove è di un uso comune e generale, e da dove forse è passata nella pianura, che ne è ora piena egualmente. Comincia ad essere meno abbondante al di la del Po’, ma è assai comune nel Ferrarese, nel Parmigiano e nel Bolognese, ove cangia il suo nome in quello di pera Garofola. L’ho veduta anche nelle Marche, e vi è chiamata Pera Martina. E’ rara in Roma e nella Toscana, ma non vi è sconosciuta, e vi conserva il nome di Martin-secco.

Nel Genovesato non è coltivata che da qualche dilettante, sebbene abbondi molto in tutto il pendio settentrionale dell’Appennino Ligure  conosciuto sotto il nome di Langhe e di Monferrato. La Savoia è piena pure di queste pere, e deve averle ricevute dalle valli opposte delle Alpi Pedemontane, colle quali è sempre stata in relazione, e per la sua vicinanza, e per la sua situazione politica.

Coltivata in Savoia, la pera Martin-secco doveva naturalmente  passare in Francia, ove si conosce da tutti i dilettanti, senza però che si trovi ancora nel commercio come in Piemonte e Savoia.”

L’illustrazione è tratta dall’esemplare conservato presso l’Ist. Marsano (Genova), vol. I: la tavola originale è intitolata Pera Martin-secco (pagina 215) e precede l’articolo intitolato Pero Martin-secco (pagine 216-219).

Fico Briansolo (scheda a cura di Leopoldo Tommasi)

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