Articolo del 20/07/2015 12:12:02 di . . .

Daucus carota L.

Pianta erbacea, biennale con tendenza a diventare perennante

Categoria: Principale

Nome Comune: carota selvatica

Famiglia: Apiaceae

Etimologia: il termine daucus era impiegato dai Greci per indicare varie specie appartenenti alla famiglia delle Apiaceae e secondo alcuni autori deriva probabilmente dal greco daio (riscaldareera considerata una pianta riscaldante). Il nome specifico deriva invece da karoton.

Habitat: incolti, prati aridi, margini stradali e di fossi, ambienti ruderali, zone aperte e soleggiate.

Esposizione: sole.

Diffusione: presente in tutto il territorio italiano fino a 1.400 m s.l.m., è diffusa in tutta Europa, con esclusione delle regioni nordiche, in molte regioni temperate del mondo, in Nord Africa e in Asia.

Descrizione

Pianta erbacea, biennale con tendenza a diventare perennante; ha una radice a fittone verticale, carnosa e ingrossata, fusiforme, di colore bianco / giallastro. I suoi fusti eretti, ispidi, ramificati verso l’alto (con un portamento a volte cespuglioso), a volte striati, possono raggiungere, e a volte anche superare, l’altezza di un metro. Nel primo anno emette le foglie basali, e nel secondo produce il fusto.

Le foglie sono picciolate, quelle basali sono lanceolate, lunghe fino a 12 cm, 2-3 pennato – partite e con i segmenti di ultimo ordine lanceolati, quelle caulinari sono alterne, 2 pennatosette, divise in lacinie lineari acute.

D. carota ha infiorescenze a ombrello di dimensioni variabili (da 20 a 40 raggi, fino a 5 cm circa), con 7 – 10 brattee lineari formate da una rachide centrale con 1 o 2 lacinie laterali; alla base delle ombrelline laterali sono presenti brattee che hanno dimensione inferiore e minori divisioni; tutte le brattee sono distese al momento della fioritura per poi piegarsi verso l’interno al momento della fruttificazione, quasi a voler proteggere il frutto.

I fiori sono minuscoli, hanno 5 petali bianchi o rosa chiarissimo e arrotondati; i fiori più esterni hanno dimensione maggiore. Spesso al centro dell’ombrella è presente un fiore sterile di colore bordeaux scurissimo.

I frutti sono acheni di forma appiattita che si scuriscono progressivamente, ovali o ellittici, con coste principali longitudinali e setolose e coste secondarie munite di aculei a punta.

Le specie è caratterizzata da uno straordinario polimorfismo.

Periodo di fioritura: da aprile a ottobre.

Parti utilizzate: foglie giovani basali, radici e semi.

Periodo di raccolta: le foglie basali in primavera, le radici nel tardo autunno.

Proprietà e curiosità

La pianta è conosciuta e coltivata sin dall’epoca classica, la si trova già negli scritti di Ippocrate, sebbene se ne appiano scarse informazioni riguardo al suo uso.

Attualmente è molto usata sia per le sue proprietà medicinali che alimentari, ricordiamo che dalla specie spontanea deriva la nota forma coltivata, Daucus carota ssp sativus, dalla radice saporosa e ricca di carotene, uno degli ortaggi più conosciuti e coltivati a partire dal XVIII sec.

La specie spontanea contiene carotene, vitamine B1, B2, C, PP, E, D, provitamina A, vitamina B e C, glucidi, saccarosio, glucosio, asparagina e numerose altre sostanze.

In fitoterapia è molto usata come stimolatrice delle difese immunitarie (le radici attenuano le infiammazioni dello stomaco e dell’intestino e depurano l’organismo), cicatrizzante e decongestionante del tratto digerente.

I semi e i frutti hanno proprietà diuretiche, dalle radici si estrae il carotene, particolarmente efficace nella protezione della pelle contro le aggressioni dei raggi ultravioletti.

Dai semi essiccati si distilla un olio dal profumo di Iris che viene impiegato nei prodotti cosmetici, soprattutto nelle creme antirughe, miscelato e combinato con altri oli di origine vegetale.

Nell’antichità si riteneva che un fiore di D. carota raccolto nelle notti di luna piena potesse curare l’epilessia, aiutasse il concepimento, e che per favorirlo fosse necessario bere un bicchiere di vino, nel quale fossero stati bolliti i fiori della pianta. Probabilmente a causa della sua forma, la radice era considerata afrodisiaca e utile per curare l’impotenza maschile.

In aromaterapia l’olio essenziale di questa essenza è indicato per il trattamento e la rimozione delle rigidità emozionali che interessano il plesso solare e il cuore.

Le proprietà alimentari della carota coltivata sono ben note a tutti, mentre quelle della pianta spontanea lo sono un po’ meno: le foglie possono essere consumate, come tutte le altre erbe commestibili, crude in misticanza di verdure, lessate, passate al burro, aggiunte a minestroni e zuppe.

La radice di D. carota può essere unita ad altre verdure nelle minestre, alle quali aggiunge un sapore particolare, ma solo dopo essere stata tagliata in piccoli pezzetti in quanto la sua consistenza tende a diventare piuttosto coriacea quando non è raccolta giovane; può essere lessata e unita a risotti, avendo un retrogusto piccante può utilizzata nella preparazione di salse per condire carni e pesci.

In inglese questa pianta è chiamata bird’s nestn(ido di uccello) poiché, come accennato più sopra, durante la maturazione le brattee si arcuano verso il centro facendo assumere all’infiorescenza la Le dame inglesi dell’epoca di Giacomo I erano solite adornarsi i capelli con ghirlande fatte di fiori di Daucus carota (da cui l’altro nome inglese Queen Anne’s lace).

I botanici hanno dibattuto sul mistero del fiorellino colorato di Daucus carota negli ultimi 150 anni: i più antichi credevano che fosse una stranezza genetica, i botanici moderni, invece, non sono d’accordo e ritengono che sia un trucco per attirare gli insetti pronubi, inducendoli pensare che il fiore sterile sia un insetto che già si sta nutrendo e quindi agisca da segnalatore della presenza di nettare. I miniaturisti, lontani da tutte queste speculazioni, lo usavano per produrre il colore.

Quando si raccoglie D. carota per il consumo alimentare bisogna prestare attenzione a non confonderlo con la mortale cicuta (Conium maculatum L.); per distinguerle è sufficiente strofinare le foglioline tra le dita ed annusarle: la carota emana il ben noto profumo della radice, laddove la cicuta emette un odore sgradevole di topo.

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NB: Le applicazioni erboristiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.

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