Articolo del 24/09/2015 11:11:32 di Ponzellini Tina

Rose di Bulgaria

Rosa x damascena

Categoria: Giardinaggio

Quando si è abituati ad andare a cercare lontano, a volte ci si dimentica di quello che si ha vicino.

Ho viaggiato spesso per paesi lontani alla ricerca della Natura nelle sue manifestazioni più intatte e ho ammirato quando l’uomo usa la Terra con rispetto; la primavera scorsa ho conosciuto un paese nel cuore dell’Europa e ho incontrato grandi boschi e verdi colline, prati completamente blu coperti da migliaia di Delphinium, piccoli paesi con le strade comunali con albicocchi e susini, tanti e tanti piccoli orti familiari, monasteri immersi nel silenzio e nella pioggia della montagna, e, infine, un bel mare, sebbene sfruttato nella ricerca del turismo futuro.

Questa meraviglia si chiama Bulgaria e l’ho scoperta accompagnando l’associazione Ex – Allievi durante un viaggio, che ha fatto tappa nella città di Kazanlak, nella valle delle rose.

In questo luogo sorge la Tomba dei Principi Traci del III secolo A. C., antico legame con il popolo Greco e quello Romano, e si trova anche la città dove la coltivazione della rosa fu introdotta dai Turchi nel 1420 circa, per l’estrazione dell’essenza, e appunto dal nome turco del contenitore che serviva per macerare le rose (‘Kazan’) prendono il nome sia la città sia il tipo di rosa più utilizzato.

Nella valle delle rose, i tipi di rosa coltivata sono tre e la più usata è sicuramente la Rosa x damascena estiva con un’unica fioritura, che nella coltivazione viene preferita alla damascena autunnale (Rosa x damascena ‘Bifera’, sin. ‘Quaitre Saisons’) per il maggior vigore.

Come il nome botanico lascia intendere, non si tratta di una specie, bensì di una forma ibrida tra Rosa gallica e Rosa phoenicia, è un arbusto un po’ disordinato, alto circa 150-200 cm., con foglie grigio – verde chiaro, boccioli affusolati e corolle tra il bianco e il rosa, molto fragranti e dal profumo speziato. La varietà di Rosa x damascena coltivata in Bulgaria è la ‘Kazanlink, identificata come Rosa x damascena‘Trigintipela’, che ha corolle non eccessivamente grandi, semidoppie, con petali un po’ scarmigliati di una calda tonalità di rosa, la cui fragranza rimane a lungo dopo la raccolta.

 

Rosa x damascena 'Kazanlink'

Rosa x damascena ‘Kazanlink’

Le altre rose coltivate sono la Rosa x alba e la Rosa x centifolia, entrambe coltivate in estensioni molto ridotte rispetto alla damascena, che rimane sempre la regina del profumo.

Rosa x alba

Rosa x alba

La Rosa x alba, vigorosa e delicata nei suoi pallidi colori, ha un profumo più delicato e dolce, qui viene privilegiata la varietà ‘Suaveolens’, con corolle più piccole ma più profumate.

La Rosa x centifolia con la sua forma racchiusa e ricca di petali trattiene facilmente l’umidità mattutina, perciò non può essere lasciata molto tempo nei sacchi di raccolta, poiché le pesanti corolle tendono a ricadere, rendendo più scomoda la raccolta manuale.

Rosa x centifolia

Rosa x centifolia

Quando il sole non si è ancora alzato (il caldo fa evaporare gli olii), molte donne percorrono i lunghi filari con un sacco a tracolla, staccando con l’unghia i preziosi fiori aperti e depositandoli nel sacco fino al suo riempimento.

Durante la raccolta la valle delle rose affascina e incanta e lo spettatore immerso in sconfinati campi profumati e colorati non vede il duro lavoro delle donne, che deve essere fatto velocemente e senza sosta poiché i petali non devono essere sgualciti per non disperdere gli umori.

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I sacchi vengono, quindi, pesati e caricati su camion per essere velocemente spediti negli stabilimenti dedicati alla produzione dell’olio di rosa. Per ottenere 1 litro di essenza sono necessari dai 3.000 ai 5.000 kg. di petali, circa 200 rose per ottenere una goccia di olio, il che giustifica l’elevato costo che supera i 4.000 Euro al litro!

IMGP6347La Bulgaria produce ancora il 70% dell’essenza di rosa utilizzata nel mondo, ma visto che i costi della raccolta stanno aumentando, molti campi vengono riconvertiti a lavanda, la cui raccolta è molto più veloce.

Durante l’estrazione, i petali vengono messi in un grande distillatore (l’antico Kazan), dove avviene la separazione dell’olio di rosa e mediante il passaggio di vapore si forma la miscela olio – vapore, che deve essere raffreddata per poter separare il prezioso olio e l’idrolato (acqua di rose).

Solo il vecchio proprietario della distilleria ha la facoltà di aprire il rubinetto del separatore e consentire all’olio di essere posto nelle piccole boccette di vetro ricoperte di legno e chiuse con il sigillo di cera lacca con impresso il calco di una rosa.

La fine della raccolta coincide con l’evento di portata nazionale che , tutti gli anni, si svolge a Kazanlak: la festa delle rose. È una grande sfilata di carri ricoperti di rose, di giovani in costume tradizionale, di musicanti, di atleti con ghirlande profumate, di esibizionisti nostalgici e altro, una grande colorata inebriante allegria.

I turisti venuti da lontano (i Giapponesi sono i più affezionati, vengono regolarmente tutti gli anni) si uniscono ballando  alla gente del posto lasciandosi trasportare dalla festa, mescolandosi a coloro che stanno sfilando e sono dispiaciuti quando tutta questa baraonda finisce e sulla strada restano solo i petali delle preziose rose e il ricordo del loro profumo.

Un consiglio, andateci una volta … per godere dei campi profumati di rugiada e di rose, per ballare per le strade ricoperte di petali e per assaggiare la meno profumata ma ugualmente buona marmellata di rose (Banitsa) accompagnata dall’alcolica grappa di rose (Rosaliika).

Buon viaggio!

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