Articolo del 25/09/2015 17:05:44 di De Beni Camillo

Prati fioriti: far fiorire il paesaggio

Migliorare ambiente e paesaggio con fioriture spettacolari e prolungate

Categoria: Giardinaggio

Far ‘fiorire il paesaggio’ sembra essere uno degli obiettivi prioritari di architetti del verde, paesaggisti e giardinieri, e oggi, grazie alla ricerca scientifica e allo sviluppo di miscugli selezionati, creati appositamente per questo scopo, sembra essere alla portata di tutti. La manutenzione ridotta e le esigenze agronomiche minime richieste dai miscugli fioriti esercitano una grande attrazione anche da parte delle municipalità, sempre alla ricerca del bello e duraturo, al minor costo.

Anche in Italia l’acquisizione di esperienza e di know-how ha permesso di selezionare i miscugli migliori e di correggere alcune pratiche colturali che potevano essere adatte per i climi nord – Europei ma che, per l’ambiente mediterraneo e padano, necessitavano di aggiustamenti.

Il primo aspetto: la qualità e la ‘serietà’ del miscuglio.

Scegliere specie fiorifere e miscelarle sulla base dei colori e / o dell’aspetto generaleporta spesso ad insuccessi. Le miscele di specie da fiore devono essere sapientemente studiate e testate facendo in modo che nessuna specie prenda il sopravvento sulle altre, e che la scalarità di fioritura si mantenga inalterata e prolungata, evitando, inoltre, che a una prima spettacolare, esplosiva fioritura, nulla segua.

Il secondo aspetto: l’esperienza acquisita dimostra che il successo della semina di un miscuglio fiorito in ambito pedoclimatico lombardo, anche se ciò è estendibile a tutto il Paese, richiede uno scrupolosissimo lavoro di bonifica del terreno prima della semina. Questo significa diserbi e falsa semina con applicazione di gliphosate (p.a.).

I dettagli riferiti alla preparazione del terreno sono analoghi a quelli previsti per la semina di un tappeto erboso, con la possibilità diTezier - Prati fioriti 7 luglio 2010 - Campo vetrina di      Valence -F Chrono annualepoter lasciare anche un po’ ‘grezzo’ il terreno. Nel caso il terreno sia molto povero è anche consigliata una concimazione starter, alla semina.

Il periodo ottimale per la semina dei miscugli annuali e di quelli pluriennali è l’autunno, poiché si riducono enormemente i problemi legati alle infestanti, alle bagnature e agli shock da asciutto. I riscontri ottenuti indicano la semina autunnale come da consigliare. La fioritura dei mix inizia ad aprile esaurendosi, in mancanza di acqua, a luglio; la dose di semina si attesta mediamente sui 5 gr / mq, anche se per alcuni miscugli si ottengono ottimi risultati già a 2 gr / mq!

Con le semine primaverili (aprile fino all’inizio di maggio), la fioritura si avvia a giugno e termina a ottobre / novembre.

I miscugliin base a molti parametri ambientali, si autorigenerano e rifioriscono le stagioni successive, anche se il limite dei tre anni è quello che viene indicato come massimo. Oltre i tre anni le infestanti possono creare una competizione tale da ridurre la qualità estetica e da richiedere un rifacimento e una risemina generale.

Sotto l’aspetto dell’irrigazione, la resistenza al secco delle specie utilizzate è notevole. L’acqua è, però, un fattore importante: se si dispone di acqua è meglio bagnare ed è più che sufficiente intervenire una volta a settimana nel periodo caldo. Se non si dispone di acqua, occorre garantirla almeno nelle prime fasi di germinazione e di insediamento (prime tre settimane), intervenendo in caso di periodo secco e siccitoso. Tale operazione non è quasi mai necessaria in autunno.

Infine la selezione del miscuglio: la scelta è varia e può contare oggi su oltre miscugli differenziati in base al colore, all’altezza, alla velocità di insediamento, alla resistenza all’ombreggiamento, al secco …

I veri vantaggi: la scelta ed i risultati che l’uso di miscugli fioriti possono produrre sono molteplici: migliorano l’ambiente dal punto di vista paesaggistico con fioriture spettacolari e prolungate nel tempo (fino a 6 mesi), introducendo biodiversità.

Ciò che sta creando molto interesse risiede anche nel fatto che i costi di impianto e le esigenze manutentive limitate rendono assolutamente conveniente, con un rapporto di costo =10:1, l’uso dei prati fioriti rispetto alle tradizionali piante stagionali.

Anche per usi estensivi, l’impiego di prati fioriti ha un costo competitivo, grazie anche al fatto di poter essere seminato con idrosemina.
Chrono annuale luglio 2010

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