Articolo del 09/10/2015 21:09:45 di Maggioni Lorenzo

Energie rinnovabili in agricoltura

Categoria: Agricoltura

Il benessere economico di cui beneficiano le società avanzate, il funzionamento del loro sistema produttivo e di trasporto, si fondano sull’impiego di energia proveniente in massima parte da combustibili fossili.

Anche i prodotti agricoli sono criticamente dipendenti da questo tipo di risorse e dall’energia che se ne ricava per tutta una serie di esigenze che includono, per esempio, la produzione di fertilizzanti e diserbanti, la lavorazione dei terreni, il trasporto e / o la refrigerazione dei prodotti, ecc.

La disponibilità di energia condiziona, dunque, il progresso economico e sociale di una nazionema il modo con cui l’energia viene resa disponibile può condizionare negativamente l’ecosistema e quindi la qualità della vita.

Se le nazioni industrializzate continueranno a prelevare e a consumare le fonti fossili al ritmo attuale e se le nazioni emergenti tenderanno ad imitarle, il pericolo maggiore, nel breve e nel medio termine, non sarà tanto quello dell’esaurimento di tali fonti (che pure è importante nel lungo periodo, dato che attualmente le fonti fossili vengono consumate ad un ritmo che è di centinaia di migliaia di volte superiore a quello con cui si sono prodotte), quanto quello di provocare danni irreversibili all’ambiente.

Si pone così il problema di come gestire le necessità di energia del mondo e, nel caso specifico, del settore agricolo, mantenendo, però, costanti gli attuali livelli di produzione e il concetto stesso di mondo rurale. In altri termini, è sempre più importante il problema della sostenibilità, in parte già affrontato e risolto, fin dagli inizi del 1900, con il concetto di agricoltura biologica e dei metodi alternativi di allevamento e di coltivazione.

Oggigiorno, sono possibili anche altre strategie complementari per sostenere l’agricoltura che si basano sulle energie rinnovabili.

Le agro – energie (solare fotovoltaico, solare termico, eolico, co-generazione da biomasse, ecc.) possono fornire un valido contributo per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni stabilite dal protocollo di Kyotononché dei più ambiziosi obiettivi europei al 2020 e, allo stesso tempo (grazie ad una recente equiparazione a livello legislativo) essere considerate un prodotto agricolo esse stesse, fornendo reddito per il mondo rurale.

Tra le diverse forme agro – energetiche quella che, secondo molti, presenta il maggiore potenziale è la produzione combinata di calore ed elettricità con utilizzo di biomassa. In particolare, la digestione o co – digestione anaerobica di liquami zootecnici, scarti e reflui vegetali e animali dell’industria agroalimentare, colture energetiche (mais, legumi, barbabietole, ecc.), residui colturali è un processo che consente sia la produzione di energia elettrica e termica da biogas sia la gestione e il riutilizzo delle biomasse di scarto in agricoltura, esaltandone il valore agronomico e riducendo al contempo i rischi di inquinamento del suolo e dell’acqua connessi con la pratica dello spandimento sul terreno.

Grande impulso al settore del biogas deriva dall’approvazione (luglio 2009) al Senato dell’art. 42 del disegno di legge 1195-B, che fissa a 28 €cent/kwh la tariffa omnicomprensiva per la produzione di energia elettrica da biomasse e biogas.

Corsi

Sponsor

Newsletter

Desideri essere sempre aggiornato con le iniziative della scuola? Iscriviti alla nostra newsletter, e sarai sempre informato.
AVVERTENZA. DLGS 196/2003. Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali. Gli indirizzi e-mail presenti nel nostro archivio provengono o da richieste di iscrizioni pervenute al nostro recapito o da elenchi e servizi di pubblico dominio pubblicati in internet, da dove sono stati prelevati.