29 Aprile 2015

Fitodepurazione nell’antica Mesopotamia

conflitti religiosi che coinvolgono anche i paesi limitrofi, soprattutto nelle regioni del nord. Nel corso di questi eventi estremamente negativi le aree naturali hanno subito continui e disastrosi attacchi che ne hanno minato l'integrità e modificato l'originale funzionalità ecologica. Gli aspetti legati alla tutela dell'ambiente ed allo sviluppo della società in un contesto moderno sono ora relegati a sporadici interventi internazionali con l'appoggio del Governo o delle singole Province.

Nelle storiche Paludi della Mesopotamia, superata la fase di prosciugamento dovuto alle azioni di Saddam, sono iniziati una serie di interventi per ripristinare il livello idrico e favorire il ripristino dell'ecosistema originario. Nel 2014, dopo un lungo periodo dal lancio dell'idea, è stato finalmente istituito il primo Parco Nazionale in Iraq, proprio nelle rinate Paludi della Mesopotamia.

Nella cittadina di Al Manar, posta a sud del paese, tra le Paludi ed il fiume Eufrate è stato realizzato un collettore fognario per collegare le singole abitazioni e limitare lo sviluppo di problemi sanitari ed igienici nella popolazione. Questo intervento si conclude però in una stazione di sedimentazione che opera una iniziale ma non sufficiente depurazione. Infatti le acque reflue vengono successivamente immesse nel fiume Eufrate generando problemi di inquinamento soprattutto nei periodi di scarsità d'acqua.

Un team internazionale, coordinato dalla NangYang Tecnological University di Singapore, ha progettato la costruzione di un impianto di fitodepurazione posto a valle della stazione di sedimentazione. Partner del progetto sono inoltre la società Wastewater Gardens International specializzata nella realizzazione di “giardini di depurazione” e Nature Iraq che coordina le attività in loco.

L'impianto che verrà realizzato avrà una alta valenza estetica e le acque depurate con specie autoctone delle Paludi verranno riutilizzate per irrigare un giardino pubblico di circa un ettaro. Tra le specie individuate per la fitodepurazione spiccano Phragmites australis la quale ricopre più del 60% delle paludi, Typha, Carex e Juncus. Tra i vantaggi della di questa tipologia di trattamento in questi contesti vi è proprio la sua capacità di coniugare l'aspetto di depurazione dei reflui con l'impatto ambientale positivo verso l'area di intervento.

Il giardino che verrà realizzato sarà integrato con l'impianto di fitodepurazione. Vasche a flusso verticale ed orizzontale sono inserite tra le diverse aree del giardino che ospiteranno piante locali come le palme da dattero, gli olivi, ed i melograni. L'utilizzo di pompe per il sollevamento dei reflui è limitato a poche unità che funzioneranno per limitati intervalli di tempo nell'arco della giornata. L'intero intervento avrà degli inserimenti di arredo urbano in stile locale (strutture per l'ombreggiamento, luoghi di aggregazione per i cittadini, torri elevate per l'osservazione del paesaggio circostante), nei quali verranno riprodotti disegni ed ornamenti tipici dell'antica Mesopotamia.

Maggiori dettagli vengono pubblicati periodicamente nei seguenti siti web: http://www.meridelrubenstein.com www.treatmentwetlands.blogspot.com www.wastewatergardens.com

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