Articolo del 01/10/2015 15:03:33 di Ferrini Francesco

Alberi e aree protette: un binomio e un’opportunità per la valorizzazione del territorio

Il ruolo centrale degli alberi nel paesaggio

Categoria: Arboricoltura

Tratto da Bullettino della Società Toscana di Orticultura n. 2 2009

Numerosi Autori hanno, più o meno recentemente, sottolineato la multifunzionalità delle aree protette che rappresentano, nel nostro Paese, circa il 10% del territorio (La classificazione delle aree naturali protette è stata definita dalla legge 394/91, che ha istituito l’Elenco ufficiale delle aree protette – adeguato col 5° Aggiornamento Elenco Ufficiale delle Aree Naturali Protette, Delibera della Conferenza Stato Regioni del 24-7-2003, pubblicata nel supplemento ordinario n. 144 della Gazzetta Ufficiale n. 205 del 4-9-2003) e nelle quali, da sempre, alberi e arbusti hanno rappresentato un’importante risorsa in grado di fornire rifugio, sostegno alimentare, materia prima da utilizzare per le costruzioni, fonte energetica, ecc. Oltre alla funzione produttiva, le piante, soprattutto quelle legnose, sono in grado di fornire servizi non facilmente monetizzabili, quali la difesa idrogeologica, la conservazione della biodiversità e la funzione turistico – ricreativa. In queste aree, dove l’azione antropica ha avuto influenza limitata, alcuni esemplari arborei e arbustivi autoctoni, geneticamente adatti a vivere in un dato ambiente, possono aver raggiunto dimensioni e/o età talmente importanti da divenire veri e propri elementi distintivi del paesaggio. Allo stesso modo, specie rare o dalla limitatissima diffusione sul territorio nazionale, regionale o, addirittura, presenti solo in zone molte ristrette, possono rappresentare un importante elemento di caratterizzazione del territorio.

L’individuazione, la classificazione e la descrizione di questi individui o popolamenti di individui di interesse paesaggistico, insieme alla creazione di percorsi e materiale informativo che li rendano accessibili, mira ad innescare processi di arricchimento culturale e sensibilizzazione verso la natura nei fruitori e visitatori del territorio. Queste funzioni turistico-ricreativo – culturali, con l’aumentare del benessere collettivo, hanno assunto rilevanza sempre maggiore arrivando, in alcuni casi, ad avere importanza prioritaria rispetto alla produzione legnosa o di prodotti secondari. Tale fatto è stato ampiamente recepito anche dalla legislatura sia nazionale (es. Legge Galasso, n. 431/85 e seguenti), sia regionale, con l’emanazione di leggi che sottolineano l’importanza della funzione paesaggistica e turistico – ricreativa dei territori e delle aree boscate in particolare.

In questo scenario la crescente richiesta di turismo ambientale rappresenta una concreta possibilità di sviluppo eco-compatibile legata alla valorizzazione delle risorse agricole e forestali che, di riflesso, favorisce la presenza di opportunità economiche, sociali, culturali, di servizi, ecc.

Il patrimonio arboreo del territorio potrebbe, quindi, rappresentare un’opportunità da non sottovalutare per lo sviluppo futuro, opportunità che deve essere favorita attraverso la messa a punto di una serie di interventi mirati e fondati da un’approfondita analisi delle presenze di piante esemplari o gruppi di valenza paesaggistica – ambientale, affinché le potenzialità delle risorse presenti non vengano compromesse in seguito ad un’errata pianificazione e gestione degli interventi.

Per quanto riguarda le specie legnose, la definizione di individui a ‘valenza paesaggistico – ambientale’ è da preferire alla definizione ‘monumentali’ che, nel linguaggio comune, viene utilizzata come sinonimo di pianta di grandi dimensioni scartando, di fatto, tutte le specie arboree e arbustive che, seppur longeve, non raggiungono dimensioni ragguardevoli. Gli alberi in filare, inoltre, assumono carattere monumentale quando la loro presenza conferisce una forte connotazione al paesaggio in esame. Non è quindi necessario che il filare sia formato da esemplari arborei di grandi dimensioni, ma può avere carattere di monumentalità anche per la lunghezza dello stesso o per la particolarità della specie. La tutela e conservazione di questi individui (o gruppi di individui) è, in un’ottica di sviluppo sostenibile e di valorizzazione delle risorse ambientali, il primo e basilare strumento per trasmettere, anche e soprattutto, alle generazioni future, l’importanza ed il rispetto di tale patrimonio.

È, quindi, evidente, il ruolo centrale degli alberi nel paesaggio, forse perché generalmente esperito e riconosciuto quale struttura ed elemento di spicco dei diversi contesti naturali. Questi alberi sembrano raccontare una storia, la storia della loro stessa vita: i cambiamenti che la investono nel tempo creano stanzesignificazioni, episodi cheplasmano un legame intimo con l’uomo, di comunicazione, cooperazione e complicità. Nostro personale giudizio e speranza è che questo legame venga sempre più ricercato nella valorizzazione di queste piante nel nostro paesaggio, dove la copertura arborea può giocare un ruolo importante non solo per la protezione dell’ambiente, che rappresenta un fattore di primaria importanza nella evoluzione della struttura di  territorio, ma anche come elemento estetico per la valorizzazione e la promozione dell’attività turistica.

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