03 Agosto 2018

IL RIFUGIO BOSCONERO. Sostenibilità ambientale e buone pratiche nei rifugi alpini.

Al Rifugio Casera Bosconero, situato nelle Dolomiti della Valle di Zoldo (BL) a 1475 m s.l.m., è stato implementato un impianto sperimentale per il trattamento e la valorizzazione energetica dei reflui prodotti. Questo progetto ha preso avvio grazie a un bando del 2005 per progetti di ricerca nel campo dell’ambiente ed è stato gestito nel corso degli anni dalla Fondazione Giovanni Angelini – Centro Studi Sulla Montagna in collaborazione con i gestori del rifugio, il CAI Val di Zoldo e l’Università di Padova.

Nelle Alpi sono pochi i rifugi che adottano pratiche di gestione dei reflui analoghe. Alcuni hanno installato vasche di accumulo, altri vasche Imhoff o impianti di ossidazione ma sono ancora un numero esiguo rispetto ai 774 rifugi italiani del CAI o ai circa 1500 rifugi nell’intero arco alpino con Slovenia, Austria, Svizzera e Francia. E tutti gli altri? Potete immaginare benissimo il destino dello sciacquone!

Il sistema adottato al Rifugio Bosconero prevede la separazione all’origine delle acque reflue: le acque grigie, provenienti da docce, lavandini, lavatrice e lavastoviglie, le acque gialle contenenti urine e le acque marroni contenenti le feci. Questa separazione dei flussi è resa possibile grazie all’utilizzo di apposite toilette e di alcuni pozzetti ripartitori. La frazione organica putrescibile (rifiuto umido di cucina) viene triturato e inserito nel ciclo di trattamento delle acque marroni.

I flussi descritti sono trattati con due diverse tecnologie nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale. Le acque gialle e grigie vengono inviate alle vasche di fitodepurazione per la depurazione e il successivo scarico su suolo, mentre le acque marroni e il rifiuto organico vengono gestiti mediante un digestore anaerobico che degrada la materia carboniosa e produce biogas. Quest’ultimo viene raccolto in un gasometro e periodicamente utilizzato in cucina o liberato in atmosfera se eccedente.

In un contesto di così elevato valore come le Dolomiti Patrimonio Unesco l’utilizzo di tali sistemi di trattamento permette l’abbattimento di nutrienti presenti nelle acque reflue mediante l’impiego di tecnologie economiche ed environmental friendly come la fitodepurazione, di limitato impatto ambientale e visivamente  ben inserito nel contesto paesaggistico di un rifugio di montagna situato in quota.

I risultati ottenuti nel corso di tredici anni di monitoraggio hanno confermato che il sistema adottato presso il Rifugio Bosconero può sostenere la gestione e la valorizzazione dei reflui del rifugio anche al di fuori dell’iniziale progetto di ricerca che ha dato avvivo alla sperimentazione.

Una vera e propria sfida che deve essere presa come esempio pionieristico per la costruzione di tanti altri impianti, tenendo presente i risultati positivi sul risparmio idrico e la diminuzione dell’inquinamento in ambienti di alto pregio e vulnerabili come sono le nostre montagne.

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