06 Ottobre 2014

News dal gruppo Gestione Sostenibile dei Rifiuti

Uno studio per la riconversione dell'impianto rifiuti di Pioppogatto

(Estratto da Luccaindiretta.it)

Riconversione dell’impianto di trattamento di Pioppogatto e valorizzazione della raccolta differenziata a servizio della Versilia.

Inizierà a lavorare nelle prossime settimane il gruppo di esperti della Scuola Agraria del Parco di Monza, sul progetto che prevede lo studio di due prospettive per il nostro territorio: l’inizio della riconversione dell’impianto di smaltimento dell’indifferenziato e la realizzazione di una nuova parte di impianto che valorizzi il differenziato, producendo utile.

L’incarico è stato affidato da Vera Ambiente S.r.l., gestore dell’impianto di Pioppogatto, su richiesta del Cav (Consorzio Ambiente Versilia), l'organismo che, in tema di rifiuti, riunisce i Comuni di Viareggio, Camaiore, Pietrasanta, Massarosa, Forte dei Marmi e Seravezza.
A presentarlo sono intervenuti stamani al Festival della Salute Enzo Favoino per la Scuola Agraria del Parco di Monza, il presidente del Cave sindaco di Forte dei Marmi Umberto Buratti, il sindaco di Camaiore Alessandro Del Dotto, il sindaco di Seravezza Ettore Neri, il vicesindaco di Massarosa Damasco Rosi, l'assessore Isaliana Lazzeri in vece del sindaco di Viareggio Leonardo Betti, la presidente di Sea Ambiente Spa Gemma Borin e l'Ad di Vera S.r.l. Alberto Corsetti.

“L'obiettivo generale condiviso dai Comuni del Cav, che è stato sempre sostenuto anche dalla Provincia, è avere un impianto adattabile e flessibile, in grado di gestire la diminuzione dell'indifferenziato e l'aumento del differenziato, necessari per il raggiungimento dell'obiettivo rifiuti zero – sono state le parole di Enzo Favoino -. La filosofia dell'impianto Tev-Veolia è quella che qualcuno deve produrre una certa quantità di rifiuti, perché il loro trattamento possa coprire le spese di investimento e gestione. Il nostro ragionamento è all'opposto. Dialogando con Ato Costa, abbiamo già tratteggiato cosa serve a Pioppogatto, ed è l'applicazione di un'operatività già sperimentata con successo altrove”. “Per raggiungere obiettivi condivisi si deve essere in grado di superare le empasses – ha detto il presidente del Cav Umberto Buratti - Sappiamo infatti che non vogliamo più produrre Cdr, tanto che abbiamo chiuso Falascaia. Sappiamo che vogliamo riconvertire Pioppogatto, e che la riconversione è anche già nel piano regionale. Ora è necessario coordinare meglio il tutto dal punto di vista burocratico-amministrativo. A suo tempo la nostra commissione di vigilanza ha realizzato una valutazione tecnica che dà parere positivo sulla riconversione dell'impianto: fisseremo un incontro con la Provincia per chiarire questa cosa”. “Credo che le difficoltà tecniche evidenziate dalla Provincia siano superabili, soprattutto considerando una volontà politica condivisa anche dall'Amministrazione provinciale – ha concordato Del Dotto – del resto stiamo lavorando alla risoluzione di venti anni di nodi al pettine. Camaiore, Viareggio e i Comuni della Versilia non rinunciano di certo a far sì che i cittadini versiliesi possano godere di un sistema di smaltimento di rifiuti rispettoso dell'ambiente, economico ed efficiente; tariffa applicata su una misurazione puntuale del rifiuto prodotto, incentivi a chi differenzia e disincentivi a chi non differenzia e ricicleria sono i tre ingredienti fondamentali del nuovo volto del sistema rifiuti versiliese, che la Provincia ha il dovere di sostenere”.

Anche l'assessore al sociale del Comune di Viareggio, Isaliana Lazzerini, ha ribadito l'unità politica di intenti sul progetto di riconversione di Pioppogatto verso l'obiettivo rifiuti zero, nel cui percorso si colloca la chiusura di Falascaia.
“La società Vera S.r.l. ha preso in gestione, con affidamento dal Cav, l'impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti di Pioppogatto, con una situazione impiantistica deteriorata, con 8mila tonnellate di rifiuti lasciati in giacenza e con tutti i lavoratori in mobilità – ha approfondito l'Ad di Vera Srl Alberto Corsetti, ripercorrendo la recente storia dell'impianto -. La tariffa che Tev-Veolia applicava ai Comuni della Versilia era di 178 euro alla tonnellata, e l'ultima proposta fatta al sindaco Mungai in qualità di presidente del Cav era di 203 euro a tonnellata. Vera Srl ha operato per l'anno 2012-2013 con una tariffa di 134 euro a tonnellata, con un risparmio per la cittadinanza versiliese di 3miloni 300mila euro su base annua, con il conferimento di 89mila tonnellate. Nell'anno 2014, con il conferimento extra-Versilia, si supereranno le 100mila tonnellate annue, e Vera ha già ipotizzato un conguaglio intorno ai 250mila euro, che significherà oltre 3 euro ulteriori di risparmio sulla tariffa. Si presume che nell'anno 2015, con il conferimento anche dalla provincia di Pisa, si possa raggiungere una tariffa intorno a 132,5-133 euro a tonnellata. Il lavoro politico di CAV e il lavoro tecnico della società Vera, ha portato ad un risparmio piuttosto evidente”.

L’attività di studio che sarà compiuta dalla Scuola Agraria del Parco di Monza è finalizzata all’elaborazione di un documento di inquadramento su quale modello operativo sia possibile ed efficace per la riconversione della linea di trattamento del rifiuto urbano residuo e del sopravvaglio in “fabbrica dei materiali”, ossia un impianto che valorizzi ulteriori risorse ancora presenti nel rifiuto residuo. Tale documento, che sarà presentato ai tavoli istituzionali e programmatici per l’inclusione nella programmazione di settore e nei progetti di completamento del sistema impiantistico, comprenderà anche una valutazione preliminare dei costi sia di investimento sia di esercizio.
Lo studio si soffermerà sulle necessità impiantistiche attuali e tendenziali, sui modelli operativi possibili e sulle sinergie possibili tra le diverse attività in progetto o in corso di realizzazione, anche alla luce dei nuovi indirizzi stabiliti dal pacchetto dell’Unione Europea sull’economia circolare, uscito lo scorso luglio. Tra le finalità specifiche di questo nuovo approccio, ci sarà la definitiva dismissione della produzione di CDR (di cui era originariamente previsto l’incenerimento nell’inceneritore di Pietrasanta, località Falascaia, ora chiuso) e la trasformazione di tale linea in un sistema di ulteriore recupero di materiali valorizzabili, sulla scorta di quanto già altri territori hanno iniziato a fare o stanno progettando di fare.
Nel pomeriggio di venerdì 26 alle 17 al Festival della Salute, Enzo Favoino che opera alla Scuola Agraria del Parco di Monza, presenterà le idee-guida per la riconversione ed il ruolo di questi impianti in sistemi di gestione sostenibile dei rifiuti nell'ambito dell'incontro “Ambiente e salute: l’importanza di nuove strategie per la gestione dei rifiuti”.
Enzo Favoino è ricercatore della Scuola Agraria di Monza (un centro di eccellenza nella ricerca e sviluppo nel settore della gestione dei rifiuti), e da tempo è attivo nello scenario della Versilia per le attività a supporto della raccolta differenziata e le ottimizzazioni del sistema impiantistico. Esperto internazionale, frequentemente impegnato a supporto delle Istituzioni europee e di diversi Governi Nazionali, è attualmente Coordinatore Scientifico di Zero Waste Europe e di alcuni gruppi di lavoro nello European Compost Network; si occupa dell’impostazione dei sistemi di gestione dei rifiuti urbani nell'ottica della sostenibilità ambientale ed economica e dello sviluppo della raccolta differenziata (su cui assieme ai colleghi è stato protagonista dell’introduzione in Italia ed Europa di modelli ottimizzati).

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ALTRE NEWS DAL GRUPPO

Nuovo impianto di compostaggio a Santiago Atitlán
Un componente nel processo della gestione dei rifiuti solidi urbani.

L'ONG Movimento Africa '70 con il Comune di Santiago Atitlan e ADECCAP soci del progetto "Gestione integrata dei rifiuti solidi urbani e risanamento ambientale in quattro comuni del Guatemala e Nicaragua" DCI-ENV-2010/221-259, finanziato dall'Unione Europea, hanno inaugurato lo scorso giovedi 28 agosto il 2014 l'impianto di compostaggio situato nel centro Q'aq Ulew - Gestione dei rifiuti e sviluppo agroforestale a Santiago Atitlán.

L’impianto é uno dei frutti del progetto che si sta realizzando nello stesso municipio dal 2011 e che ha come obbiettivo il miglioramento delle condizioni della popolazione agendo direttamente sulla situazione ambientale, igienico-sanitaria e socio-economica attraverso una corretta gestione dei rifiuti solidi, la cui cattiva gestione é una delle principali cause della contaminazione del lago Atitlán.

La struttura e il suo funzionamento sono stati stata disegnati dallo staff di Africa’70 che lavora al progetto, con il supporto dell’assistenza técnica del socio italiano “Scuola agraria del parco di Monza” e permetterá un miglioramento in termini qualitativi e quantitativi della gestione dei rifiuti organici che da due anni sono conferiti al centro dai mezzi della raccolta differenziata. Nel 2013 la municipalitá di Santiago Atitlán é riuscita a raccogliere separatamente e trattare in maniera adeguata circa 800 tonnellate di rifiuti organici: il centro ha la capacitá di trattare fino a 1500 tonnellate/anno di materiale organico, per permettere un futuro incremento delle quantità di rifiuti compostati.L’infrastruttura ha permesso una impermeabilizzazione di 1224 m2 di pavimentazione in cemento mentre il tetto é costituito con una struttura metallica d’acciaio con laminato alternato tra zinco e policarbonato disegnato per creare un effetto serra che accellera il processo di decomposizione della materia.

Il ciclo del compostaggio si sviluppa in circa 100 giorni, un periodo nel quale i rifiuti organici si biodegradano attraverso un proceso aerobico cioè in presenza di ossigeno basato su dei microorganismi naturali in grado di decomporre la materia, generando cosi grandi quantitá di calore. Durante i primi 30 giorni, fin dalla conformazione del monticolo, le temperature raggiungono i 70° gradi centigradi che garantizzano un’igienizzazione del materiale. Con il calore prodotto all’interno dei cumuli l’acqua presente evapora e si riducono i volumi. Posteriormente, in una fase di maturazione le temperature si stabilizzano intorno ai 50 gradi. Per permettere l’ossigenazione e un corretto proceso aerobico della materia, si utilizzerá una pala meccanicache facilita l’azione di rivoltamento, mentre una trituratrice é destinata a lo sminuzzamento dei residui al momento del loro arrivo al centro. Infine il sistema di ricircolazione dei liquidi tossici permette di proteggere la falda acquifera da qualsiasi rischio di inquinamento. Il ciclo di compostaggio genera quindi un compost ricco di materia organica che é adatto ad essere usato come fertilizzante, sostrato e preparatore del suolo. Per questo il centro si é chiamato Q’aq Ulew che in Tz’utujil significa Terra nera, nel senso di fertile.

Durante l'evento inaugurale sono stati firmati due accordi di cooperazione interistituzionale:
Un accordo per garantire la futura sostenibilitá del centro di compostaggio, tra Africa ’70 e AMSCLAE, l’autoritá per la gestione del bacino del lago atitlán, ente collaboratore del progetto. L’obbiettivo dell’accordo é regolare l’esecuzione finanziaria e tecnica di diverse attivitá sia da parte di Africa 70 che AMSCLAE, con il fine di conservare e proteggere il lago Atitlán e il bacino, l’implementazione del sistema di gestione dei rifiuti solidi nei comuni di Santiago Atitlán e San Marcos la Laguna. Amsclae supporterá nel trattamento delle acque residuali e svilupperá progetti per il trattamento dei rifiuti solidi, promuoverá l’uso sostenibile del suolo attraverso la sua conservazionione, riforestazione e rimboschimento, cosi come supporterá il mantenimento dell’impianto di compostaggio consegnato da Africa'70 al comune di Santiago Atitlán, piú il suo ampliamento e il seguimento delle attivitá di educazione, sensibilizzazione e monitoraggio.

Il secondo un accordo é stato firmato dai tre partner del progetto: ADECCAP, Comune di Santiago Atitlan e Africa’70. Lo scopo è dar seguito al lavoro gia iniziato sulle parcelle agricole dimostrative per testare l'efficacia del fertilizzante generato dai rifiuti come prodotto biologico del Centro Q'aq Ulew. Il comune si impegna a fornire il terreno per il centro dimostrativo, mentre Africa'70 finanzierá le serre, gli attrezzi da lavoro e quanto necessario all’avvio delle colture biologiche, accompagnando il processo di produzione mentre ADECCAP si impegna a gestire le risorse e coordinare le azioni con gli agricoltori.
Il centro è un elemento in piu dentro il complesso Q’aq Ulew il cui obbiettivo non è solo trattare i rifiuti organici del comune di Santiago Atitlan ma essere anche un centro di dimostrazione che permetterà al pubblico di osservare e apprendere sulla gestione adeguata dei rifiuti solidi e la loro applicazione in campo agricolo.

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ALTRE NEWS DAL GRUPPO

Parlamento Europeo a Bruxelles, il coordinatore del Gruppo di lavoro per la Gestione Sostenibile dei Rifiuti della Scuola Agraria Enzo Favoino, in qualità di responsabile del Comitato Scientifico per la strategia Zero Waste Europe, ha relazionato sul tema "Aprire la strada a Zero Waste in Europa". La conferenza divulgativa è stata organizzata grazie al sostegno del gruppo dei Verdi al Parlamento europeo, con la partecipazione del Commissario per l'Ambiente Janez Potocnik e di Jeremy Irons, attore e produttore del film "Trashed".
Maggiori informazioni alla pagina dedicata sul sito del Comune di Capannori, primo comune italiano a "rifiuti zero"
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