Articolo del 24/09/2015 13:01:30 di Mailli Enrico

Una mania tutta britannica: Zen and the Art of Propagation

L’arte della propagazione vegetale

Categoria: Giardinaggio

“Ci hai sognato, e noi abbiamo fatto avverare i tuoi sogni.

Siamo la tua visione che qui si rende manifesta.

Ci hai seminato e noi siamo cresciuti con obbedienza.

Ma seminandoci hai seminato molto più di quello che conoscevi.

E qualcosa di diverso da noi (non-noi) ha fatto il resto.” (elemento di imprevedibilità oltre che qualcosa che va oltre alle nostre capacità)

Se non avessi saputo che il soggetto di questo estratto dal poema di Vita Sackville West “The garden” è il giardino attraverso i suoi verdi abitanti, avrei pensato che l’autrice parlasse di una Creatura desiderata, amata e cercata, un figlio.

Una Creatura che vive dal momento in cui nei nostri pensieri si fa strada il bisogno di Lei e i nostri desideri giorno dopo giorno Ne costruiscono un’idea che poi si fa realtà attraverso i meravigliosi meccanismi che la Natura ci regala per rendere materia ciò che è stato dapprima puro pensiero.

Una Creatura che è molto più di ciò che le leggi della biologia le impongono di essere: un misterioso/mistico artefice ‘diverso da noi fa il resto’,  infonde la dignità di Individuo a ciò che noi abbiamo potuto concepire solo come Corpo.

Una visione dell’elemento vegetale estremamente diversa da quella che circola nel Bel Paese – con un contenuto quasi mistico – spiega non solo le ragioni di una fase caratteristica del lavoro in giardino di Mrs. Smith – la riproduzione DIY (Do It Yourself = fai da te) delle piante che troveranno la propria collocazione in giardino e nell’orto -  ma anche di una sorta di ritualità che questa attività comporta.

E ogni rito necessita di un luogo deputato per essere consumato; nello specifico si tratta di piccole serre come un appendice di casa e giardino: la casa delle piante. Locali che hanno il calore di un nido e che custodiscono ore e ore trascorse a coprire di terra e acqua semi, cambiar vasi a piantine come si cambia d’abito a un bimbo che ammucchia peso insieme all’età.

E noi al di qua della Manica? È vero desiderio che ci spinge nelle nostre scelte o è il confronto con la cultura dell’apparenza?

Voglio quella pianta perché mi piace, perché a essa ho legato un ricordo, un’emozione, perché la conosco e la amo per ciò che è o rappresenta o perché costituisce uno status, è la pianta del momento, è quella che ho visto nel tale articolo della tal rivista? E soprattutto cosa sono disposto a fare?

Facciamo un salto nel nostro passato alla ricerca di un prezioso e utile ricordo…

Quanti di noi riescono a ricordare la sensazione provata in tenera età quando a scuola si facevano esperimenti di germinazione con legumi e cereali? E lo stupore provato nel vedere un tenero germoglio tra la bambagia umida?

Sono pronto a scommettere che questa esperienza sia stata largamente condivisa, un trait d’union tra le persone, uno dei tanti. Poi purtroppo come molte cose interessanti accadute nell’infanzia, crescendo vengono dimenticate, stupidamente mi permetterei di aggiungere.

Ogni suddito di sua maestà che si rispetti invece perpetra diligentemente nel tempo questo piccolo prodigio nella propria serretta, dove ogni anno amorevolmente coltiva i propri pomodori e qualche fiore, spesso da seme, sfidando clima e avversità di ogni genere. Più difficile è la pianta scelta e più interessante si fa la sfida!

Quindi,  in risposta alla domanda che ci siamo posti poco sopra, il giardino inglese non è status ne dimostrazione di grandeur, bensì magia; una magia che coglie con stupore l’animo del bambino che vede germinare il proprio seme nella bambagia.
germoglio

La propagazione delle piante, specialmente da seme è un’arte più che una scienza. Un incanto che spesso non sappiamo cogliere nei processi industriali e nel fast-food gardening.

L’arte della propagazione vegetale è l’arte di giocare con la creazione non alterandone i principi ma rispettandone le regole.

Non si nasce col pollice verde ma col tempo e con la pratica costante si può sviluppare, leggendo e rileggendo tra le righe il giardino-poema, finche non si percepisce un brivido lungo la schiena. Perché è addentrandosi tra i segreti della vita che i nostri orizzonti si ampliano.

La propagazione e la riproduzione delle piante è prerogativa di ogni giardiniere degno di questo titolo e personalmente ritengo sia l’aspetto più intrigante del giardinaggio. E ringrazio gli amici anglosassoni per avermi ospitato nelle loro serre ed avermi aperto gli occhi sul significato oltre che sulle tecniche della propagazione vegetale.

E i pomodori amorevolmente coltivati avranno un sapore diverso da ogni altro pomodoro. E i fiori amorevolmente cresciuti regaleranno suggestioni che nessun altro fiore può regalare. Hanno qualcosa di noi, la nostra visione che si manifesta oltre l’immaginazione. Se non altro per il semplice fatto di aver dimostrato a noi stessi che il fanciullo interiore vive ancora e con lui vive la sua naturale capacità di essere ancora in contatto e di saper dialogare con quel qualcosa che nel giardino-poema fa la magia.

Mi permetto di consigliarvi  un regalo per voi stessi.

Cercate tra le più prestigiose seed bank e con pochi Euro (o sterline) vi darete la possibilità di giocare con la creazione; non è difficile, basta scegliere semi di qualità, seguire le istruzioni dimenticando fretta e ansie perché coltivare da seme è un esercizio zen.

Cheers!!!

 

PS: Io personalmente adoro i pomodori, facili per tutti e di grande soddisfazione, e vi consiglio le seguenti varietà per gusto ed estetica: costoluto genovese

‘Black Russian’

‘San Marzano’

‘Gardener’s Delight’

‘Black Cherry’

‘Golden Cherry’

‘Cherry Cascade’

‘Yellow Stuffer’

‘Cuore di Bue’

‘Costoluto Genovese’

Nessun trattamento, posizione ben soleggiata, una piccola aggiunta di concime organico prima della fruttificazione (per aiutare la pianta a mantenere verde e vigorosa la propria struttura) e attenzione a non esagerare con l’irrigazione per evitare macchia nera, patologie funginee e pomodori acquosi.

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