Articolo del 24/09/2015 14:02:44 di Ponzellini Tina

Orti scolastici – Orti didattici, alcune linee guida

Linee guida per la progettazione di un orto scolastico

Categoria: Giardinaggio

L’azione è un elemento che caratterizza l’orto, o il giardino, la cui importanza è legata al fatto che nessuno può essere obbligato a piantare, innaffiare, potare ecc. senza che la decisione di agire non venga dalla persona stessa, ciò vuol dire che la volontà di fare pone la persona in un ruolo volutamente attivonon importa quantoattivo ma sempre attivo.

Occuparsi di un ortaggio, una pianta, un fiore è già un ribaltamento delle condizioni generali nelle quali c’è sempre qualcuno che si occupa della persona e questo piccolo cambiamento è stato deciso e verrà attivato mediante un atteggiamento volitivo.

Gli utenti di una scuola non hanno bisogno di un progetto riabilitativo ma di un’attività manuale o lavorativa strutturata in modo corretto, in modo tale da avere buoni risultati in tempi idonei

Per ottenere buoni risultati è fondamentale il rapporto numerico tra operatori e ragazzi: un numero eccessivo di ragazzi rispetto agli operatori non consente di seguire le attività scrupolosamente e di accorgersi delle eventuali problematiche; il numero ideale tra operatore e ragazzi e di 1 a 15, e di 1 a 2-3 per ragazzi con difficoltà motorie o intellettive gravi.

Il lavoro all’aperto con ragazzi in età scolare serve a far capire l’importanza del gruppo e dei rispettivi compiti, anche i compiti più insignificanti sono fondamentali per il risultato finale; se dobbiamo preparare un’aiuola per poi seminare o trapiantare ci sarà chi ha più forza che potrà vangare, chi ha più precisione che potrà fare le aiuole, chi non può camminare che potrà seminare a tavolino, chi ha più manualità che potrà trapiantare ecc., ma tutti contribuiranno al risultato finale, non è necessario che tutti facciano tutto, ci sarà chi è più portato verso un certo lavoro e chi verso un altro, sta all’operatore capire le reali capacità dei ragazzi e adattare i lavori al gruppo che sta organizzando.

Molti ragazzi hanno pochissima manualità (l’abitudine all’uso di attrezzi manuali è scomparsa sopraffatta da una tecnologia eccessiva) quindi bisogna fare vedere loro come si usano i singoli attrezzi(sarebbe opportuno avere attrezzi adatti all’età scolare, cioè con manici corti e con peso relativamente basso) e far provare ognuno a usarli almeno una volta: si avrà così l’opportunità di capire chi è più portato e chi no, bisogna sempre spiegare i motivi tecnici di ogni attività e lo scopo finale in modo da rendere la partecipazione consapevole e responsabile, scopriremo che hanno molte capacità nascoste e che possono fare molte più cose di quello che loro stessi credono.

Una volta mostrato l’uso degli attrezzi e le varie operazioni, si deve lasciare ai ragazzi la soluzione dei piccoli problemi che incontreranno nello svolgimento delle varie operazioni; Facciamo degli esempi: mostrare come si svasa una pianta, cioè premendo ai lati del vaso in modo da staccarla dalle pareti del vaso senza intaccare l’apparato radicale (parte tecnica) lasciando trovare a loro la soluzione se si trovano davanti ad una pianta che fatica ad uscire dal relativo vaso.

Un altro esempio è la preparazione del il terreno di un’aiuola per una semina quando il terreno è argilloso: dopo aver spiegato i componenti e le caratteristiche del terreno che devono lavorare e che per la semina è necessario avere un terreno soffice e non compatto (parte tecnica), si deve lasciare trovare a loro la modalità di sminuzzare le eventuali zolle

Esempio ulteriore: dopo aver fatto osservare i componenti del cumulo di compost ed avendo la necessità di setacciare il cumulo maturo, si devono fornirgli gli strumenti necessari ma è necessario lasciar trovare ai ragazzi il modo in cui tali strumenti possano essere usati.

Chiaramente l’operatore che segue il gruppo deve occuparsi della sicurezza o delle difficoltà che gli allievi possono incontrare, ma l’informazione e la sperimentazione servono a migliorare l’indipendenza: la gratificazione di esserci riusciti da soli è impagabile.

Quali sono, tuttavia, le linee guida per la progettazione di un orto scolastico?

Nella realizzazione di un orto a uso delle scolaresche è obbligatorio superare il concetto classico di orto, dove i sentieri di passaggio sono stretti e le aiuole lunghe per aver maggior spazio coltivabile e minor spreco di terra: lo scopo di un orto scolastico è di coltivare ortaggi e fiori ma anche di lavorare con minor difficoltà.

Perché i ragazzi non cadano quando camminano e, in posizione supina, non si siedano sulle aiuole è necessario che tenere poche semplici regole base.

  • i camminamenti devono essere agibili comodamente, perciò larghi almeno 50 centimetri;
  • ogni operazione che riguarda le aiuole(semina, trapianto, sarchiatura, ecc.) deve poter essere fatta in modo che il braccio del ragazzo arrivi agevolmente oltre la metà dell’aiuola, che quindi saranno larghe 60-70 centimetri;
  • se le aiuole sono troppo lunghe c’è la reale possibilità che vengano attraversate e non aggirate, perciò la lunghezza delle aiuole deve essere al massimo di 1-1,2 metri;
  • ogni classe deve avere il suo spazio, dove gli alunni effettueranno tutte le fasi della coltivazione;
  • un’area dove riporre abitualmente gli attrezzi puliti dopo ogni lezione favorisce il concetto che ogni cosa ha un suo posto e lì deve ritornare a lavoro finito;
  • la zona di compostaggio deve essere ordinata e pulita, recintata con una staccionata o una semplice rete metallica, magari ricoperta da rampicanti annuali come IpomeaLathyrus odoratus(pisello odoroso), Tropaeolum majus (nasturzio), zucche ornamentali ecc.

Un difetto che molto spesso si riscontra negli orti scolastici è che sono posti in “fondo al giardino”, ma dobbiamo ricordare che è molto difficile coltivare senza sole e che quando ci sono alberi la presenza di grosse radici rende impossibile la coltivazione, è consigliabile, quindi, impostare l’orto in posizione visibile dall’esterno, cioè vicino alla recinzione o altro, creando un rapporto tra i passanti e chi sta lavorando, uno scambio di osservazioni e forse anche consigli, un riconoscimento e una gratificazione immediata.

I riconoscimenti dall’esterno avvengono se l’orto è ordinato ed esteticamente bello, un’eventuale recinzione non deve essere troppo alta, i pali di sostegno della devono essere tutti stessa altezza e dello stesso colore, i camminamenti devono essere puliti o pavimentati, i sentieri e le aiuole diritte e ordinate, la canna per l’irrigazione avvolta in un apposito avvolgitore, una bordura intorno di erbacee perenni a fioritura scalare o altri fiori rendono l’orto un giardino faticoso ma invidiabile.

L’impostazione ordinata non è puramente estetica serve a dare delle regole di ordine legate al concetto di lavoro e anche di vita!

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