Articolo del 24/09/2015 14:02:22 di Cantù Ambrogio

L’Appalto di Servizi per la manutenzione del verde pubblico: l’esperienza del Comune di Monza

La gestione della manutenzione del verde

Categoria: Giardinaggio

La manutenzione del verde pubblico sempre più spesso è gestita mediante l’affidamento di Global Service che non sono altro che moderni appalti di sevizi, nonostante il nome faccia pensare ad un tagliando per automobili da corsa.
Fortunatamente oggi si può affermare che anche il nostro settore ha superato il suo ‘Medioevo’ e la manutenzione del verde pubblico sempre più è affidata a Imprese tecnicamente competitive e realmente al passo con i tempi, così come i macchinari e gli operatori devono essere efficienti ed aggiornati.
Infatti con un progressivo allineamento, prima le grandi città e a seguire le pubbliche realtà di minor dimensione, tutte le P.A. si sono indirizzate verso la gestione della manutenzione del verde, inquadrando tali operazioni come appalti di servizi e non più come appalti di lavori.
Ciò è avvenuto adeguandosi alle direttive europee 2004/17/CE e 2004/18/CE secondo le disposizioni del nuovo Codice dei contratti Decreto legislativo n163/2006 e del rispettivo regolamento DPR 207/2010 che sostituisce il caro e vecchio DPR 554.
La normativa prevede, infatti, che gli appalti pubblici possano essere appalti di lavori, appalti di servizi, appalti di forniture o appalti misti.
L’appalto di lavori consiste nella realizzazione di una nuova opera o il compimento di lavori rientranti nell’allegato I del Codice dei servizi, che consistono nella trasformazione o nella modifica strutturale definitiva di opere preesistenti.

L’appalto di servizi non comporta trasformazione della materia o creazione di una nuova opera, bensì consiste nell’espletamento di prestazioni dei servizi di cui all’allegato II che determinano un’utilità per il soggetto pubblico committente.
Senza volere in questa sede affrontare temi che esulano dal contesto di tale pubblicazione, possiamo semplificare dicendo che l’attività di manutenzione del verde pubblico, pur contenendo nel suo universo singole operazioni sicuramente assimilabili a veri e propri lavori, quando viene considerata globalmente, nell’insieme delle attività e per un periodo continuato, possa più correttamente rientrare nell’ambito dei servizi.
L’impresa appaltatrice, cioè colui che vince l’appalto e deve garantire il servizio richiesto, dovrà quindi sobbarcarsi l’onere di garantire la manutenzione prevista con attività ripetute nel tempo, eseguendo via via le prescritte operazioni stagionali.
Premesso che nella ripetizione delle manutenzioni e delle medesime lavorazioni si concretizza effettivamente un servizio, è comunque ancora possibile che simili opere siano gestite anche come appalti di lavori; troviamo ancora infatti diffusamente appalti di lavori per le potature di alberi, o per i soli tagli erba.
Dal punto di vista agronomico nulla cambia per fortuna tra realizzare una aiuola come servizio o come lavoro, mentre cambia sostanzialmente tutto l’iter burocratico di impegno dei fondi, di gestione della gara d’appalto e delle modalità di contabilizzazione e di gestione dei lavori/servizi.
Le modalità previste dalla Parte II del Regolamento di attuazione del decreto legislativo n. 163 inerente gli appalti di lavori sono sicuramente più blindate con maggiori restrizioni contabili e amministrative, mentre la parte III del Regolamento che tratta di contratti pubblici relativi a servizi, permette di certo una maggiore libertà di azione sempre nei limiti della corretta gestione contabile.
Ugualmente dicasi per le procedure di sicurezza previste dal D. lgs. 81/’08, come già scritto, ricordiamo che se le opere a verde sono appaltate come servizio esulano dal Titolo IV, mentre se le medesime opere vengono appaltate come lavori spesso vengono fatte rientrare nell’ambito dei Cantieri Temporanei o mobili con tutte le prescrizioni di norma conseguenti.

In tale scenario, l’ufficio verde e giardini del Comune di Monza, a seguito di gara pubblica, nel Giugno 2011 ha affidato all’ATI Sestante – l’ErbaVoglio il nuovo appalto per la manutenzione del verde dei prossimi sei anni.
Il bando prevedeva la scelta del contraente secondo il metodo della offerta economicamente più vantaggiosa che, a differenza del metodo del massimo ribasso, permette di valutare e scegliere il futuro appaltatore secondo due valutazioni separate, l’offerta economica e l’offerta tecnica.
Alla base della gara d’appalto è stato posto un vero e proprio progetto di manutenzione pluriennale elaborato necessariamente da Agronomiche individua le quantità (superfici, alberi, arbusti…), prevede tutte le operazioni necessarie con prescrizioni tecniche operative, e stila un computo metrico estimativo che quantifica i costi presunti.
L’importanza tecnica di tale elaborato è fondamentale perché necessariamente deve prescrivere tempistiche e modalità operative che restano parte del contratto e che vincolano la qualità del futuro servizio svolto.
Un capitolato speciale fotocopiato ed un computo tagliuzzato da altre gare genererà sicuramente gravi ripercussioni sulla qualità del servizio con possibili riserve e contestazioni da parte dell’appaltatore.
Sulla scorta di tale progetto le imprese interessate hanno formulato la loro duplice offerta.
L’offerta economica consiste nello sconto proposto dall’impresa, da calcolare sulla base d’asta del progetto di servizio globale.
L’offerta tecnica prevede invece che le differenti imprese propongano migliorie o soluzioni tecniche innovative.
Anche lo staff dei valutatori delle offerte presentate, incaricato dalla Pubblica Amministrazione, deve essere necessariamente composto da tecnici esperti in grado di valutare la reale utilità e fattibilità delle migliorie proposte, così da scartare eventuali proposte allettanti ma irrealizzabili.
Ritengo che solo grazie alla presenza di persone qualificate nelle fasi di progettazione, scelta del contraente e direzione dei lavori, si abbia la possibilità di mettere solide basi affinché l’appalto possa seriamente garantire alti livelli qualitativi di risultato.

Il migliore direttore dei lavori nulla potrebbe ottenere qualora gli elaborati fossero imprecisi e approssimativi, perché, sembrerà banale, ma in un appalto fondamentalmente bisogna eseguire quello che il progetto prescrive…
Nel nuovo Global di Monza molte sono le novità rispetto al passato, ma la differenza sostanziale consiste nel fatto che il progetto prevede che venga fornito e garantito un livello manutentivo costante, la cosiddetta performance.
Il progetto prevede una serie di standards qualitativi del servizio quali altezza dell’erba, assenza di patologie, assenza di alberi compromessi, costante regolazione delle siepi… e via dicendo, e senza che l’ente appaltante debba segnalare anomalie o richiedere interventi, l’appaltatore dovrebbe garantire la prevista performance.
Inoltre è prevista la presenza di un direttore dei lavori esterno, che in un appalto di servizi si chiama Direttore dell’Esecuzione del Contratto.
Questa figura non ha l’incarico di ordinare o richiedere interventi ma deve verificare il mantenimento del livello prestazionale previsto dal contratto, assegnando eventualmente un punteggio negativo in caso di mancato raggiungimento degli standards.
Il nuovo appalto da subito ha garantito l’eliminazione di tutti gli alberi morti o compromessi con fresatura delle ceppaie, la regolazione di tutte le siepi, e dopo aver chiuso la stagione vegetativa con l’ultimo taglio erba ora si sta occupando della raccolta foglie, da Gennaio il servizio prevede invece la fornitura e la posa di nuovi alberi dove mancanti e la potatura di oltre 1.000 alberi.
Nel prossimo articolo daremo la parola ad altre figure coinvolte e parleremo nello specifico di alcune novità di questo appalto che riguardano oltre al verde, la manutenzione e il controllo delle attrezzature, un moderno sistema di gestione informatizzato del patrimonio, che permette il costante aggiornamento / consultazione via Web delle attività svolte e dei programmi di intervento.

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